venerdì 30 settembre 2011

L'Evento Inatteso: sostenere e assistere la famiglia dalla diagnosi. Percorso Formativo per operatori sanitari a BERGAMO

Ecografia morfologica ospedale
Sono aperte le iscrizioni al PERCORSO FORMATIVO PER OPERATORI SANITARI sul sostegno e l'assistenza della famiglia, dalla diagnosi al riconoscimento della persona, che si terrà da ottobre a Bergamo, presso il Centro Isadora Duncan - Via Muratori, 3, (partenza corsi 19 e 26 ottobre).
Il percorso è rivolto al personale sanitario (ostetriche, infermiere, medici ostetrici, medici pediatri/neonatologi, puericultrici, psicologi):

L’EVENTO INATTESO
Corso accreditato ECM 22 crediti 
La comunicazione della diagnosi è un evento traumatico per chi la riceve ma è anche uno dei momenti più difficili per il personale sanitario, nel rapporto con i pazienti e i familiari, specialmente quando si tratta di comunicare il profilarsi di una situazione di disabilità, o di malattie a evoluzione sfavorevole e/o degenerativa

La diagnosi rappresenta sempre un’informazione che irrompe tragicamente nella vita del soggetto e della sua famiglia, viene percepita come una inaccettabile aggressione del destino, vissuto che diventa particolarmente acuto in una cultura in cui sono fondanti i valori dell'efficienza, della bellezza e della competizione.

Il primo incontro con la realtà inattesa della malattia o disabilità di un figlio rappresenta sempre un momento fondamentale per i genitori, che influenza i successivi adattamenti alla situazione: la modalità di comunicazione della diagnosi struttura un terreno sul quale si sviluppa il processo successivo di relazione con i propri sistemi di vita e di rapporto con la disabilità o la malattia. Nel racconto della prima comunicazione i genitori ricordano perfettamente la persona che ha parlato loro, l’ambiente in cui è avvenuto, le parole sentite, il modo in cui sono state dette e come si è concluso l’incontro; sono sempre vivi a distanza di anni il dolore provato, il senso di estraneità e di vuoto.

Ci si domanda come cambierà il quotidiano, come sarà il proprio futuro e quello del bambino, se si sarà capaci di affrontare tutto questo. Ciascun componente della famiglia inizia a elaborare una propria rappresentazione di malattia legata sia al contenuto della comunicazione della diagnosi sia a esperienze e conoscenze personali.

L’incontro tra operatori sanitari e genitori rappresenta un fondamentale contesto di costruzione di senso nel quale risultano significativi, oltre alle parole, anche i gesti, le espressioni e i silenzi, che comprendono le emozioni e i vissuti di ognuno. Appare dunque importante considerare l’esperienza di comunicazione di diagnosi come fase di costruzione non solo di una realtà clinica ma anche di una realtà socio-relazionale in senso ampio nella quale agiscono vissuti e strutture di difesa sia nei genitori che apprendono la notizia, sia negli operatori che la comunicano.

Tentare di migliorare il momento della prima comunicazione, riducendo il rischio di incomprensione e di distacco fra i protagonisti di questo scambio, significa cercare di definire alcuni criteri che orientino il colloquio, trovando un punto di equilibrio fra la codifica rigida dei comportamenti da tenere e la improvvisazione legata al buon senso e alla disponibilità personale dell'operatore. Impostare il momento della consegna della diagnosi seguendo alcune regole di contesto, delimitando i contenuti della comunicazione, ascoltando e accogliendo le emozioni dei genitori e le proprie, sottolineando le risorse della situazione, significa tentare di gettare un ponte fra passato e futuro e avviare la ricostruzione dopo la catastrofe. Si tratta di mettere in moto da subito quel lungo e complicato processo che permette ai genitori di tessere nuovamente l'appartenenza, di ri-conoscere il proprio figlio e incontrarlo in quella che Pontiggia chiama la "seconda nascita" dei bambini con disabilità.

Finalità

 Aprire spazi di riflessione sugli aspetti di contenuto, di relazione e di contesto insiti negli atti comunicativi

 Favorire la capacità di gestire empaticamente il processo di comunicazione della diagnosi nell’equilibrio e nel rispetto del proprio ruolo.

 Facilitare un clima di confronto e riflessione fra i colleghi che nei diversi ruoli sono implicati nel processo comunicativo.

Tematiche

 Illness, disease, sickness.

 L’esperienza sanitaria dal punto di vista del professionista, del paziente, dei famigliari.

 Aspetti emotivi e relazionali della comunicazione di diagnosi.

 La consapevolezza del contesto e della complessità della comunicazione della diagnosi.

 Narrazioni caotiche, narrazioni restitutive, narrazioni di ricerca, testimonianze.

 “Saper sostare” tra protocolli, buon senso; tra gli aspetti tecnici e quelli umani dell’esperienza.

 Buone prassi comunicative: chi, dove, quando, a chi, come, cosa…

 L’équipe come risorsa: tra collaborazione, sostegno, complementarietà.

La metodologia proposta prevede l’alternanza di interventi frontali, attività di arte partecipativa, role playing, videoregistrazione di simulate, case-work, visione di materiale videoregistrato, mantenendo un costante equilibrio tra gli aspetti teorici, pratici ed esperienziali.

Struttura del percorso

Al fine di incrementare l’efficacia delle ricadute concrete del presente intervento formativo, si considera fondamentale la partecipazione di tutto il personale coinvolto. Questo favorisce la condivisione delle premesse e dell’impostazione dei diversi operatori in un’ottica di integrazione e complementarietà. In un secondo momento si potrà valutare la definizione di linee guida correlate alla comunicazione della diagnosi.

Formazione di 2 gruppi di 20 operatori. Ogni incontro prevede la presenza di due docenti esperti nelle tematiche, membri dell’équipe del Centro Isadora Duncan.

Calendario
Il percorso complessivo prevede 5 incontri quindicinali di mercoledì alle 20.30 per un totale di 15 ore formative:
1° gruppo: 19/10 – 02/11 – 16/11 – 30/11 – 14/12
2° gruppo: 26/10 – 09/11 – 23/11 – 07/12 – 21/12

Destinatari
Personale sanitario coinvolto direttamente o indirettamente nel processo di comunicazione della diagnosi: ostetriche, infermiere, medici ostetrici, medici pediatri/neonatologi, puericultrici, psicologi.

Sono stati riconosciuti 22 Crediti ECM

Costo 100 euro

Il CENTRO ISADORA DUNCAN che opera sul territorio dal 2003, è formato da un gruppo di persone provenienti da differenti percorsi professionali, unite dall’idea di creare un centro di studio, formazione e consulenza multiculturale e transdisciplinare, quale punto di riferimento che possa connettere la neurologia alla drammaturgia, la psicoterapia alla filosofia, l'arte e la letteratura al lavoro sociale, le scienze naturali alle scienze umane. Il dialogo e l’esperienza lavorativa di questi anni ha prodotto metodologie, approcci e teorie che caratterizzano le modalità del nostro intervento. Una genealogia e un'archeologia dei saperi che pone al centro del lavoro comune i concetti di "pluridiscorsività" e "differenza" come strumenti di costruzione degli interventi educativi, sociali e sanitari, che favoriscono la co-creazione in itinere. L’attenzione è sugli aspetti relazionali, le trame narrative e i piccoli dettagli che restituiscono l’unicità di ogni contesto, in un’ottica sistemico-relazionale.

L’AIPD- Associazione Italiana Persone Down- sede di Bergamo ONLUS è stata costituita nel settembre del 2004. È sede autonoma dell’Associazione Italiana Persone Down che raggruppa ad oggi 42 sezioni in tutta Italia. L’Associazione, senza fini di lucro, ha lo scopo di operare a favore delle persone Down e delle loro famiglie nei diversi contesti di vita (famiglia, scuola, lavoro, tempo libero); nonché di contribuire allo studio della Trisomia 21 e alla diffusione della ricerca in tale ambito.

Le persone con sindrome di Down hanno dimostrato di saper fare molte cose e di poterne imparare molte altre. Con questa consapevolezza acquisita anche con il lavoro di questi anni, l’Associazione Italiana Persone Down di Bergamo continua il suo cammino, cercando di dare concrete risposte ai bisogni in relazione alle varie tappe di crescita delle persone con sindrome di Down e delle loro famiglie.

Per visualizzare il programma e la scheda di iscrizione clicca qui: http://www.centroduncan.it/?p=1380

SEDE E SEGRETERIA ORGANIZZATIVA:
Centro Isadora Duncan - Via Muratori, 3 Bergamo
Coordinatrice del progetto Giusy Carolei: 3388556841
Per informazioni scrivete all’ indirizzo e-mail:
info@centroduncan.it

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