Ciao, sono Cristina, neomamma di Sofia.
Vi scrivo per segnalare alcune letture: mi interessa molto la condizione delle donne nella società italiana, interesse che è rinato durante la maternità di fronte alle contraddizioni della nostra società, che esalta la madre, ma non dà strumenti alla donna per gestire al meglio questa esperienza importante di vita.
Quindi vi segnalo questi libri:
Anais Ginori, PENSARE L'IMPOSSIBILE. DONNE CHE NON SI ARRENDONO. Fandango.
Sono una serie di interviste e indagini giornalistiche sulla condizione della donna in Italia oggi, appena uscito, è molto aggiornato e ben scritto. Sono pezzi di un puzzle che, messi insieme, non danno un'immagine completa, ma sicuramente preoccupante.
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E' il seguito del primo insuperato "Dalla parte delle bambine" (vedi sotto): lettura che consiglio a tutte e tutti, donne e uomini, madri e padri di bimbe, ma anche di bimbi, sugli stereotipi femminili che ancora imperano nella nostra società e fanno crescere le bambine con modelli che descrivono un immaginario di subalternità femminile, che a volte, fatalmente, si riproduce nella società, con minori possibilità per le donne a livello sociale, economico ecc.
La prima indagine svolta negli anni Sessanta/Settanta, sui modelli educativi rivolti alle bambine.
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Giusto per alleggerire un po', una mamma di oggi alle prese con tre maschi, un marito e due figli. Divertente e non totalmente disimpegnato. Per chi vuole c'è anche il blog aggiornato, lei nel frattempo ha avuto il terzo figlio, maschio! http://www.nonsolomamma.com/
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Ultima segnalazione:
Per chi sta riflettendo, oltre che sullo svezzamento, anche sulla propria alimentazione:
Jonathan Safran Foer, SE NIENTE IMPORTA, Guanda: sono dati che riguardano gli Stati Uniti, ma basta andare sul sito della Lega Anti Vivisezione per capire che la realtà in Italia non è poi così diversa.
Ciao!!
Per chi sta riflettendo, oltre che sullo svezzamento, anche sulla propria alimentazione:
Jonathan Safran Foer, SE NIENTE IMPORTA, Guanda: sono dati che riguardano gli Stati Uniti, ma basta andare sul sito della Lega Anti Vivisezione per capire che la realtà in Italia non è poi così diversa.
Ciao!!
Cristina
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