Ieri sera in prima serata su Rai Tra a Presa Diretta è stata trasmessa una puntata dal titolo SENZA DONNE, disponibile qui.
Un'intera puntata dedicata alla discriminazione di genere:
"le donne in Italia contano pochissimo e sono bassissime le percentuali di presenza femminile nei posti di comando della nostra società, dalla politica alla economia. L’abbiamo voluta chiamare SENZADONNE, perché questa è l’Italia, un Paese che rinuncia al 50 per cento dell’intelligenza, della capacità e della passione delle donne".
E poi qui in Italia, i figli si fanno tardi, dopo essersi lavorativamente "accreditate"; per poi trovarsi, alla fine del periodo di maternità, a dover scegliere a che cosa rinunciare.
Le donne quindi devono scegliere; gli uomini non devono farlo.
Bisogna proprio essere culturalmente limitati per permettere questo e per non capire che queste sono scelte che danneggiano il progresso di un paese.
La maternità e i figli non sono un limite, un intralcio, ma anzi una preziosa risorsa in termini di formazione personale e professionale, il cui effetto benefico va a riflettersi anche all’esterno della vita familiare e domestica.
L'esperienza Norvegese presa come esempio, evidenzia come, grazie allo strumento legislativo, è stato possibile, incrementare di pari passo parità e tasso di natalità...
E come siamo messi qui come tasso di natalità?
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