giovedì 7 novembre 2013

In ospedale: vicinanza neomamme e neonati prematuri o con patologie



Il giorno 17 di novembre 
si celebra la  GIORNATA MONDIALE DELLA PREMATURITA' 
Per questa occasione ho scritto un post pensato per tutti i genitori di bambini prematuri o ospedalizzati alla nascita...

In questi mesi di lavoro al Progetto di Spazio Neomamma, fuori e dentro dal blog, ho avuto modo di confrontarmi con alcune mamme che hanno vissuto l'esperienza della prematurità o della patologia dei loro piccoli... 
E ci siamo chieste che cosa avrebbe potuto sostenere meglio noi, il nostro piccolo, la relazione mamma-bambino durante il ricovero, in quei primi delicati giorni di vita fuori dall'utero...


Fortunatamente oggi i livelli raggiunti dalla ricerca e dall'assistenza medica permettono di avere medici, reparti e macchinari in grado di fornire precoci diagnosi e risultati ritenuti prima impossibili o difficilmente raggiungibili.
Questo permette di salvare la vita e di migliorarne la qualità a moltissimi bambini nati con parecchio anticipo o con gravi problemi di salute.

In questo prezioso percorso evolutivo di tipo tecnico si è nel tempo rilevata l'importanza della "CARE", finalizzata in questo caso all'umanizzazione delle cure dei bambini pretermine e alla presa in carico del nuovo nucleo familiare.

L'esperienza del parto prematuro e/o della patologia del proprio neonato sono esperienze traumatiche per la nuova famiglia...
Il genitore può provare varie emozioni e sentimenti: enormemente grato per le cure prestate al proprio piccolo, tuttavia si può sentire confuso, spaventato, impotente, escluso dalle scelte di tipo medico, inutile davanti ai macchinari che stanno salvando la vita al proprio piccolo, perfino in colpa...



La "CARE" non solo tiene quindi in considerazione il dolore del neonato e tutte le sue esigenze; in aggiunta favorirà tutti quegli atteggiamenti finalizzati a dare spazio e valore alla relazione madre-bambino, grazie alla quale si raggiungerà un miglior risultato per il completo benessere del bambino.

Per ottenere ciò, dovrà esserci da una parte l'impegno del personale medico e infermieristico, e dall'altra la sinergia delle associazioni di volontariato (Onlus) e genitori. L'umanizzazione delle cure neonatali potrà ad esempio consentire l'accesso continuo dei genitori anche nei reparti di TIN sostenendo il prezioso attaccamento genitore-bambino.

L'ospedalizzazione dei piccoli nei reparti tecnici di T.I.N. di oggi e in quelli correlati inevitabilmente interferisce negativamente nella relazione neomamma-neonato quando non viene dato spazio e valore anche a ciò che può avvantaggiare nel suo insieme lo sviluppo psico-fisico e il mondo emotivo-emozionale del neonato.


Sempre più ospedali scelgono oggi di lavorare investendo anche in atteggiamenti e in servizi che sostengano adeguatamente non solo la paura e lo spaesamento del genitore, ma anche il ripristino di quel prezioso processo di attaccamento iniziato nel periodo della gestazione e interrotto in modo così repentino dall'ospedalizzazione.

Il primo studiosa che si occupò in modo approfondito degli argomenti di attaccamento e di separazione fu l'inglese J. Bowlby (1907-1990); dai sui studi venne chiaramente confermato come la Prima Relazione sia fondamentale per il legame madre-bambino per fornire quella "base sicura" per il benessere del bambino  di oggi e futuro adulto di domani.

L'ALATTAMENTO e il CONTATTO MATERNO sono quindi anch'essi di fondamentale importanza per il benessere di tutti i bambini, in particolare e a maggior ragione per i neonati prematuri, cardiopatici o che hanno subito alla nascita interventi al tratto gastro-intestinale.
E' importante quindi sostenere la madre ad avviare e mantenere la produzione del latte durante la degenza del piccolo.

  • Il LATTE MATERNO in caso di nascita pretermine è specifico e adatto, contiene più proteine ed altre sostanze che lo rendono maggiormente prezioso, anche se donato da altre madri. Contribuisce quindi a garantire al neonato l'alimento migliore, soprattutto in questo momento d'emergenza, e può contribuire a ristabilire un buon contatto con la madre. La madre, si sentirà più serena, partecipe, attiva, importante per il suo piccolo, e il suo ruolo verrà ritrovato e valorizzato.

A questo proposito l'Ospedale Bambin Gesù di Roma ha appositamente realizzato l'opuscolo L'Allattamento Materno del Bambini in Ospedale  per "promuovere e sostenere l'allattamento materno, anche in situazioni difficili che tendono ad ostacolarlo, al fine di assicurare ai nostri neonati patologici il latte della propria madre, sia durante la degenza che dopo la dimissione dall'Ospedale".

Dato che l'avvio dell'allattamento e l'estrazione del latte possono necessitare di opportuna guida e sostegno, di grande aiuto è la presenza di personale adeguatamente formato per sostenere l'allattamento materno nei reparti di T.I.N. e correlati.
All'inizio questo potrebbe magari pensarsi inattuabile per vari motivi, forse anche a livello economico per gli investimenti di tempo e denaro necessari per l'inserimento di nuovo personale o per la formazione di quello già in forza.

E' vero però che i costi per inserire servizi di questo tipo possono nel tempo tradursi in un vantaggio di tipo economico (ma non solo ovviamente): sostanzialmente per i minori giorni di degenza e per il minor numero di cure mediche e di farmaci (sia alla nascita che nella vita futura del bambino e dell'adulto che sarà).
Ospedali che già hanno investito in questo progetto ne constatano ogni giorno i risultati.

La Banca del Latte, una risorsa preziosa per i piccoli ricoverati, esiste solo in pochi punti nascita: per approfondire l'argomento potete leggere l'articolo "Latte materno. Quella corsa alle banche che salvano i neonati (La Repubblica del 27 marzo 2012) che dà importanti informazioni e spunti di riflessione: http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2012/03/27/latte-materno-quella-corsa-alle-banche-che.html

  • Per quanto riguarda il CONTATTO MATERNO, sono comprovati i benefici della vicinanza madre-figlio sia durante la gravidanza che nel periodo perinatale: il contatto materno attraverso la voce, il tocco, il tatto, il massaggio, il contatto pelle a pelle della marsupioterapia sosterrà il neonato pretermine nel precoce contatto con la madre volto a recuperare la rottura sensorio-affettiva avvenuta per l'ospedalizzazione. Il contatto precoce permette al neonato di sintonizzarsi nuovamente con quelle coordinate materne (voce, odore) di cui ha già fatto esperienza in utero e lo sosterrà nel percorso di adattamento ambientale a gestire lo stress dovute alle sue condizioni, ai continui monitoraggi e terapie, alla permanenza nell'incubatrice e a tutte le sovrastimolazioni sensoriali. E' interessante conoscere come in alcuni Ospedali sono stati attivate sperimentazioni e progetti dedicati, come il Progetto TAMINO che in collaborazione con l'Orchestra Mozart di Bologna è presente nei Reparti di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale del Policlinico S. Orsola-Malpighi di Bologna: attraverso lo strumento sonoro (musica, canto e voce della mamma, verbalizzazione) qui si riesce a supportare la relazione madre bambino nella situazione con la costruzione di un "cordone ombelicale sonoro".
"La musica è necessaria alla vita, può cambiarla, migliorarla e in alcuni casi può addirittura salvarla". 
Claudio Abbado. 



L'umanizzazione delle cure potrà avere effetti benefici non solo sul nuovo nucleo familiare ma addirittura  sull'equipe medica del reparto che vivono quotidianamente lo stress derivante dal lavorare in un ambiante altamente tecnologico.

E’ importante che tutti gli operatori siano coinvolti e motivati ad accettare il cambiamento in TIN; si tratta di un processo lento, lungo, ma necessario.


Dato che il reparto di ogni ospedale ha un preciso regolamento e anche delle consuetudini, delle prassi, che vanno a disciplinare l'accesso e la permanenza dei genitori nel reparto ove il proprio neonato è ricoverato, è importante quindi informarsi e chiedere quello che prevede il reparto.

Ad esempio:

-se si entra ad orari o se i genitori hanno sempre accesso al reparto 24 ore su 24;
-se e come è possibile prendere in carico il proprio figlio;
-se e come è possibile essere coinvolti nelle decisioni dei medici del reparto;
-come  avviare e mantenere l'allattamento materno al seno o l'estrazione e la conservazione del colostro e del latte;
-se esiste una Banca del Latte;
-se è possibile fare la marsupio-terapia;
-se  sono disponibili alloggi esterni convenzionati ove la neomamma può sostare tra una visita e l'altra;
-se sono attivi all'interno della struttura servizi a sostegno (come servizio psicologico per i neo-genitori, o proposte di accompagnamento dell'esperienza);
-quali servizi dedicati del territorio sono utilizzabili sia durante la degenza che a dimissioni avvenute.


E' importante poi ricordare che sul territorio del nostro Paese esistono numerose associazioni che si occupano di dare informazioni e supporto ai genitori che hanno i propri figli ricoverati in seguito a parto prematuro o a patologie.


Tutte questa associazioni sono coordinate a livello nazionale dall'Associazione VIVERE ONLUS nel cui sito web potrete trovare non solo l'elenco aggiornato delle associazioni di cui sopra (http://www.vivereonlus.com/associazioni.html) ma anche pubblicazioni, fonti legislative, letture consigliate, guide e molto altro ancora.

E' significativo rilevare come tutte queste associazioni siano nate proprio dal vissuto di alcuni genitori  di piccoli prematuri che sono stati determinati nell'attivarsi per diventare loro stessi una preziosa ed efficace risorsa per altre famiglie...

Anche altre realtà di tipo non associativo possono dare sostegno attraverso proposte aggregative e di confronto: ad esempio, da una mamma della provincia di Sondrio, che ha vissuto l'esperienza della prematurità della propria bimba, è nato nel 2006 il gruppo PICCOLI PASSI PREMATURI, la cui mission, attraverso il servizio di mailing list, è quella di riuscire ad estendere ON-LINE il prezioso aiuto della condivisione tra pari, di auto-mutuo-aiuto, a tutti quei genitori che non hanno la fortuna di trovare un gruppo di genitori nel reparto in cui è ricoverato il proprio figlio.


Per i genitori di piccoli prematuri o di neonati con patologie ricoverati in ospedale, è importante poi sapere che esistono dei documenti, delle Carte dei Diritti, che si riferiscono proprio alla vicinanza dei genitori e dei bambini ricoverati:

Carta dei Diritti del bambino e dell'adolescente in ospedale di ABIO.
Se la carta Abio non viene rispettata, la mamma può contattare ABIO.
Abio è in contatto con il presidente della Sip (Società Italiana Pediatria) e può intervenire in caso di necessità.

Carta di Ledha
(i riferimenti per i più piccoli sono nella seconda metà di questa pagina web): http://www.giocoestudio.it/varie/cartadir.html

Manifesto dei Diritti del Bambino Nato Prematuro
Novità legislativa di rilevanza, approvata dal Senato il 21 dicembre 2010 http://spazioneomamma.blogspot.com/2010/12/approvato-dal-senato-il-manifesto-dei.html


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Se avete aggiornamenti utili da segnalare in questo post, potete lasciare un commento qui sotto o inviare una mail a spazioneomamma@yahoo.it.  Grazie.

In occasione della GIORNATA MONDIALE DELLA PREMATURITA', invito i lettori e utenti di Spazio Neomamma a lasciare qui sotto un commento a questo post anche segnalando anche libri e link utili di riferimento alle famiglie di piccoli prematuri o di neonati ospedalizzati alla nascita.
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FOTO TRATTE DAL SITO WEB DI VIVERE ONLUS: http://www.vivereonlus.com/

PER INFORMAZIONI SULLA SCORSA GIORNATA MONDIALE DELLA PREMATURITA' 2012 CLICCA QUI: http://spazioneomamma.blogspot.it/2012/11/17-novembre-giornata-mondiale-della.html

PER SEGNALARE PROSSIME INIZIATIVE PER LE SUCCESSIVE GIORNATE DELLA PREMATURITA' POTETE POSTARE LE NOTIZIE QUI: https://www.facebook.com/pages/Spazio-Neomamma-Fiammetta/271535159533379

1 commento:

  1. Oggi evento a Seriate: http://www.bolognini.bg.it/user/Default.aspx?SEZ=51&PAG=111&NOT=732

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